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Don’t bring me flowers… Insalata di Kale

by barbara toselli
Don’t bring me flowers… Insalata di Kale

 

“…quando sono triste o inquieta compro dei fiori. 
Naturalmente i fiori mi piacciono anche quando sono felice, ma nelle giornate in cui tutto va storto i fiori segnano l’inizio di un nuovo ordine, un ordine che resta perfetto qualunque cosa accada.”
[Gli ingredienti segreti dell’amore, di Nicolas Barreau]

 

Questa frase, estratta da un libro che non è che mi abbia particolarmente colpita in realtà (ve lo ricordate? ne avevo parlato qui, in occasione di quei post a quattro mani con quella squinternata della mia amica Rossella), però ricordo che quando la lessi mi fece proprio sorridere perché descrive esattamente il mio rapporto con l’acquisto dei fiori. I fiori rappresentano una manifestazione del mio umore, a seconda che io sia triste o felice o pensierosa o inquieta, entrare in un negozio di fiori per me è terapeutico, tornare a casa con il mio mazzo incartato nella carta gialla mi rende più allegra all’istante, i fiori mi aiutano a raccogliere le idee, a placare le inquietudini, ad esaltare momenti felici, a rallegrare una giornata grigia. Per questo non amo che mi si regalino dei fiori, i fiori per quanto mi riguarda me li devo andare a comprare da sola, concedermi quel momento in piccole botteghe profumate è un piacere al quale non intendo rinunciare, i fiori per me sono qualcosa di estremamente personale, un’estensione del mio umore e dei miei stati d’animo. Quindi, niente fiori per me (a meno che non si tratti di un’occasione particolare, come un compleanno, o un invito, dove ovviamente i fiori sono sempre un presente ben accetto). Mio marito, ad esempio, non me ne ha mai regalati ma vi devo dire che la cosa non mi ha mai disturbata, anzi.. Non ama regalare fiori e, penso, abbia compreso la mia esigenza di “regalarmeli” quando ne ho bisogno. Mi conosce meglio di chiunque altro, infatti è un mazzo di kale quello con cui si è presentato a casa al ritorno da un viaggio un po’ di tempo fa e, ve lo posso garantire, nessun mazzo di fiori mi avrebbe resa più felice.. 
 
Se come me seguite i blog di cucina internazionali, avrete notato che il kale imperversa in ogni dove e, per quanto mi riguarda, questo ha suscitato in me un’irrefrenabile curiosità perché, almeno nella mia città, di kale non se ne trova traccia, anzi penso proprio di poter dire che questa varietà di cavolo in Italia non esista. Da molto tempo speravo di mettere le mani su un bel mazzo di kale e finalmente ne ho avuta la possibilità. Innanzitutto ho chiesto consiglio a Valeria, visto che proprio in quei giorni aveva postato una foto su Instagram dove mostrava un rigoglioso mazzo di kale appena acquistato, e lei mi ha dato un paio di idee su come trattarlo e anche su come condirlo. Io ho optato per uno dei suoi suggerimenti, riadattandolo un po’ alla mia maniera, approfittando degli ultimi sparuti pomodorini rimasti sulle nostre piante in terrazza, ormai decisamente ridotte agli sgoccioli…   

Per la mia insalata di kale (per due belle porzioni) ho dunque seguito il consiglio di Valeria, come vi dicevo, massaggiando e sciacquando una decina di foglie di kale con acqua tiepida, per pulirlo e insieme ammorbidirlo ed esaltarne il gusto. Poi un breve massaggio per asciugarlo bene e l’ho tagliato tutto a striscioline sottili. Per il condimento, ho preparato una vinaigrette mescolando 1 cucchiaino colmo di senape all’antica Maille con 1 cucchiaino di aceto di vino bianco, un pizzico di sale e pepe, 4 cucchiai di olio e.v.o. Con questa salsina, ben emulsionata, ho condito il kale e l’ho fatto riposare per qualche minuto affinché si ammorbidisse leggermente (la consistenza è molto croccante, al limite del coriaceo). Nel frattempo, ho raccolto, lavato e tagliato una decina di pomodorini del mio terrazzo, un cucchiaio di pomodorini confit che ancora mi erano rimasti, ho denocciolato e tagliato a pezzetti un paio di cucchiai di olive (io ho usato delle olive verdi schiacciate di Castel Vetrano), ho sbriciolato circa 60 g di feta e ho unito il tutto all’insalata. Una manciata di noci pecan tritate grossolanamente e qualche fogliolina di basilico fresco tritato, ho mescolato molto bene, affinché tutti gli ingredienti si amalgamassero alla perfezione. Non so davvero dirvi come poter sostituire il kale in questa insalata, quello che come aspetto lo ricorda di più è forse il cavolo nero toscano, anche se non ha la stessa croccantezza del kale, quindi davvero non so se potrebbe essere un degno sostituto. Sicuramente verrebbe molto bene con delle belle foglie di spinaci o un’insalata particolarmente croccante e soda che “regga” il condimento. Giudizio finale: l’insalata di kale è buonissima, rimane perfettamente croccante anche dopo essere stata condita e mescolata, ha un leggero gusto di “cavolo” che non disturba affatto, anzi. Peccato davvero che qui dalle nostre parti non si trovi questa verdura, se qualcuno ne ha notizie è pregato di lasciare un messaggio!

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20 commenti

piccola mela Ottobre 29, 2014 - 9:10 am

Io il cavolo riccio (ma chiamamolo kale, che fa molto più foodie) l'ho proprio amato!
L'ho scovato per caso in un negozietto dove la verdura è autoprodotta e per questo mi sento di amarlo anche un po' di più.
Coi fiori ho il rapporto opposto: difficilmente mi capita di comprarne, anche se mi fermo ad ammirare le vetrine cariche di colori…se sono triste o ho bisogno di consolazione finisce che io mi compro la pianta intera…o mazzi di carciofi, così per dire! 😀
Visto che il periodo è quello giusto, vedrò di trovarlo al più presto per provare la tua insalata!
Un abbraccio

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barbara toselli Ottobre 29, 2014 - 9:27 am

quindi mi stai dicendo che ESISTE anche qui? ma questa notizia mi mette di ottimo umore quanto un mazzo di ranuncoli a febbraio!
devo assolutamente cercarlo meglio anche qui, allora, come cavolo riccio (devo dire che nella mia zona anche allargandomi in mercati più fuori mano non l'ho mai trovato però…) ma grazie della dritta!

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Kittys Kitchen Ottobre 29, 2014 - 11:35 am

Buongiorno! 🙂 Posso rispondere che si trova il cavolo riccio al mercato di san teodoro! Una volta realizzai delle chips… Però la tua insalata senza dubbio è una di quelle robine così chic che il nome inglese gli si adice di più! 🙂 bacino

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barbara toselli Ottobre 29, 2014 - 4:22 pm

ma grazie Elisa! ora non solo so che il cavolo riccio ESISTE ma so anche dove andare a cercarlo! infinitamente, ringrazio..

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Anonimo Ottobre 29, 2014 - 2:23 pm

"La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comperati lei." 🙂

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barbara toselli Ottobre 29, 2014 - 4:27 pm

oh Anonimo!
tu non sai, NON SAI! questa citazione non solo è perfetta e meravigliosa, ma è la mia "madelaine" Proustiana, è la "ratatouille" di Monsieru Ego, mi hai riportata in un solo istante a quando ero una studentessa (un po' secchioncella) che leggeva rapita Mrs. Dalloway in versione originale per il corso di letteratura inglese.. un tempo in cui "mi sentivo molto giovane, e nello stesso tempo indicibilmente vecchia.." (e forse sono ancora così 🙂 che voglia che mi hai messo di rileggerlo! grazie..

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Anonimo Ottobre 29, 2014 - 10:21 pm

Penso sempre alla signora Dalloway, quando mi capita di avere qualche amico a cena,
tutto è quasi pronto e ho giusto il tempo per uscire al volo a comprare dei fiori (dei tulipani bianchi, magari).
E' una sensazione di leggerezza un po' trasognata, un momento tutto per me che precede la confusione piacevole di una serata di cibo, chiacchiere e condivisione…
"Ebbe la curiosa impressione di essere invisibile; non vista; non conosciuta; e d'un tratto non ci furono più né matrimonio né figli (..) e questo era essere la signora Dalloway, non più Clarissa, solo la signora Dalloway"
Laura

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Valentina Ottobre 29, 2014 - 8:33 pm

Cara Pane-burro,
resto stupita e ammirata leggendo questo post.
Stupita perché pensavo di essere l'unica ad avere uno strano rapporto con i fiori e invece scopro con piacere di essere in ottima compagnia ahah 😉
Ammirata perché spesso c'hai certe ideuzze e certe trovate fantastiche… Come questa cosa di farci… ops, farmi (visto che c'è altra gente esperta! Che ignorante che sono…) conoscere il kale. Grazie!!! 😀
Cmq "cavolo riccio" non fa la stessa scena! 😉

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barbara toselli Ottobre 30, 2014 - 9:47 am

ebbene sembrerebbe che il "cavolo ricco" aka Kale si trovi al mercato di san teodoro.. mi sa che ci vedremo lì prima o poi?
🙂

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Virginia @ Zucchero e zenzero Ottobre 29, 2014 - 8:40 pm

Non sai quante volte ho visto il kale nei blog stranieri con il desiderio di provarlo. Un po' come ne "la volpe e l'uva" cerco di convincermi che non è altro che il nostro cavolo nero ma con le foglie arricciate, ma in fondo so che non è così! Spero di trovarlo anche io e ora che abbiamo scoperto che lo vendono anche qui in Italia setaccerò meglio i mercati 😉
Sui fiori la penso esattamente come te, è una scelta personale e gli effetti benefici iniziano già dal fiorista.
Buona serata!

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barbara toselli Ottobre 30, 2014 - 9:51 am

in effetti non somiglia molto al cavolo nero, le foglie sono decisamente molto più croccanti.. più su si è scoperto che esiste come cavolo riccio!
e in quanto ai fiori, sai già come la penso.. ci sono certi fioristi poi con quelle bottegucce ricercate, con fiori particolarissimi che io ci passerei i pomeriggi interi..

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Chiara Setti Ottobre 30, 2014 - 7:11 am

Adoro questo tipo di insalata…peccato che quel kale qui nn si trovi spesso!!

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barbara toselli Ottobre 30, 2014 - 9:53 am

anche io infatti non l'ho mai trovato, ma pare che l'impresa sia meno ardua di quanto pensassi.
io penso che venga bene anche con gli spinaci, ma no quelly baby, proprio le foglie di spinaci quelle da cuocere, magari quelle pun po' più tenere.. da provare!

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Anonimo Ottobre 30, 2014 - 7:57 am

Mai visto né sentito parlare di questo cavolo, ma la riuscita del piatto mi piace un sacco! Vivrei di verdure e fosse per me cucinerei solo quelle (poi le conseguenze sul piano coniugale sarebbero prevedibili), ma forse un cavolo "sistemato" così, in maniera "poco cavolosa" passerebbe inosservato… bravissima!
Buon fine settimana 🙂

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barbara toselli Ottobre 30, 2014 - 9:55 am

io per fortuna non ho questo problema, perché condivido con "immimarito" la passione per le verdure, anche a lui piacciono molto.. questa insalata è veramente molto ricca e golosa, magari così apprezzerà anche un'insalata (è proprio il caso di dirlo..) del cavolo!

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Kucina di Kiara Ottobre 30, 2014 - 9:44 am

Incantata dalla meraviglia delle tue foto….

Colgo l’occasione, se non l’ho già fatto, di invitarti al mio nuovo contest sulla Lenticchia!
Ti riporto di seguito il link:
http://kucinadikiara.blogspot.it/2014/10/4-contest-kucina-di-kiara-una.html

Ti aspetto! Un bacione e buona giornata!

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barbara toselli Ottobre 30, 2014 - 9:56 am

grazie Kiara, vado a dare un'occhiatina alla tua iniziativa!

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Anonimo Ottobre 30, 2014 - 8:15 pm

Il kale proprio non lo conoscevo…e sì che sono una fan dei cavoli di tutti i tipi! 🙂
Invece, come te, non amo ricevere fiori, e il mio fidanzato, in genere, mi omaggia con mazzi di carciofi rendendomi immensamente felice… L'importante è trovarsi, no? 😉
Ciao,
Alice

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Daniela Bluindigo Novembre 13, 2014 - 9:13 am

Amo i fiori sia regalati che comprati, purtroppo entrambe le cose non succedono spesso quanto vorrei. Complimenti Barbara per leggere Virginia Woolf in versione originale, io per quanto legga in inglese, La Woolf non riesco proprio a portarla a termine e pure ci ho provato…. la sua maniera di scrivere ancora la trovo contorta, il suo stile… mi riferisco.
Per quanto riguarda il kale, su molti blog americani utilizzano spesso il cavolo nero anche nei frullati, smoothies. Specialmente nelle diete Detox i green smoothies sono proprio con il nostro cavolo nero…. le chips pure. Quindi via libera al notro cavolo di casa. Purtroppo vivendo in Spagna io nemmeno quello trovo. Mi accontento, per il momento, di leggere splendide preparazioni e delle bellissime immagini come questa tua foto. Complimenti e buon compleanno 😉 besos

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barbara toselli Novembre 13, 2014 - 9:55 am

grazie mille per gli auguri!
si, VIrginia Woolf in originale è tosta, ma la traduzione del testo a fronte aiutava parecchio al tempo! me lo sono ricomprato la settimana scorsa, in italiano però, e spero di trovare presto un po' di tempo per rileggerlo.. un abbraccio!

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