Questa torta nel resto del mondo si chiama “quattro-quarti”.
A casa nostra si chiama “Torta Piano-B”. Come per molte altre ricette, abbiamo dato un nostro nick-name anche alla più classica e rassicurante di tutte le torte. Perché non esiste altro dolce al mondo capace di darti una sensazione di certezza come la torta quattro quarti. Non vi serve la ricetta, basta pesare le uova e misurare lo stesso quantitativo di burro, zucchero e farina. Aggiungete il vostro aroma preferito (vaniglia, scorza d’arancia, o di limone -come nel mio caso-) e una bustina di lievito. Il gioco è fatto. Potete star certi che ovunque siate, in qualunque momento della vostra vita, qualsiasi sia il vostro stato d’animo, questa torta vi rimetterà in linea con l’universo intero, parola mia.
Naturalmente, chi mi conosce bene, potrà immaginare varie ragioni per cui in una domenica pomeriggio di un fine settimana abbastanza impegnativo sotto molti punti di vista, ma anche rilassante e rilassato per altri, io abbia deciso di tirar fuori burro, zucchero, farina e uova e mettermi ad impastare una torta. La verità è che non serve un motivo per fare una torta così, ma se avete qualche “paturnia”, il mal di testa, la malinconia o il mal d’auto, una fettina di questo dolce profumato e soffice vi guarirà all’istante.
E dunque mi pare evidente il perché questa torta si chiami “quattro-quarti”. Meno chiaro è il perché da noi si chiami “piano-B”.
L’aneddoto risale alla prima volta (e a dirla tutta anche ultima) in cui mi sono cimentata con la produzione di croissant sfogliati alla francese fatti in casa. L’esperimento non è stato fino ad oggi ripetuto non per la scarsa riuscita, ma più che altro per il necessario colossale mazzo, compresa alzataccia notturna per la formatura e conseguente lievitazione in tempo utile per l’infornata prima di colazione. Data la mia proverbiale scetticità sulle mie capacità nel campo dei lievitati (e figuriamoci degli sfogliati), tra una girata e una stirata di sfoglia di un estenuante sabato pomeriggio di qualche anno fa, mi misi ad impastare ANCHE una quattro-quarti.
E quando il piccolo di casa mi chiese perché, oltre ad essermi imbarcata nella titanica impresa del croissant perfetto, mi fossi messa anche a cuocere una torta io risposi molto seraficamente che non avevo alcuna fiducia sulla riuscita dei burrosi lievitati d’oltralpe e, quindi, per star sicuri di non restare a bocca asciutta alla colazione della domenica nel caso di un clamoroso fallimento, avrei sfornato anche una torta la cui riuscita era invece garantita al cento per cento.
“Una torta piano B”.
Appunto.
“Una torta piano B”.
Appunto.
TORTA PIANO-B (aka quattro-quarti)
3 uova intere
pari peso* di burro a temperatura ambiente
pari peso* di farina 00
pari peso* di zucchero
1 bustina di lievito
la scorza di 1 limone bio piccolo
zucchero a velo per decorare
pari peso* di burro a temperatura ambiente
pari peso* di farina 00
pari peso* di zucchero
1 bustina di lievito
la scorza di 1 limone bio piccolo
zucchero a velo per decorare
Lavorate in una planetaria con frusta a foglia o con le fruste elettriche il burro morbido con lo zucchero finché non diventerà un composto soffice e spumoso. Aggiungente, una per volta, le uova sempre amalgamando con la frusta. Unite infine la farina setacciata insieme al lievito e la scorza di limone grattugiata. Lavorate a lungo il composto che alla fine dovrà risultare montato, soffice, spumoso e di colore giallo pallido, con una consistenza non liquida, simile alla panna montata.
Versate il composto in uno stampo da plum cake foderato di carta forno e fate cuocere in forno preriscaldato a 180° C per 30 minuti. Se, alla prova stecchino, non dovesser risultare ancora cotto (dipende dallo stampo che utilizzate) abbassate la temperatura a 160° C e fate cuocere per altri 10 minuti o fino a cottura ultimata. Fate raffreddare e cospargete con zucchero a velo prima di affettare il dolce.
*con pari peso si intende lo stesso peso, in grammi, delle uova.
24 commenti
Questa sera, sul tardi, so cosa fare.
AAA piano B cercasi… Stai a vedere che l'ho trovato
P.S. O almeno ci si prova! ^___^
non so se funziona come piano B in generale (a volte se per questo ci vorrebbe anche il piano C..) però aiuta!
La faccio oggi! Ma una curiosità i croissant poi come sono venuti 🙂 ?
ahhahha Ely!
I cornetti erano venuti comunque bene, però che faticaccia!
adoro il tuo piano b.. letteralmente
E' in forno!!!! Poi ti dico 🙂
assolutamente voglio sapere 🙂
FAVOLOSO! scritto in maiuscolo apposta, si sta raffreddando ma non ho potuto resistere e ne ho tagliata una fettina, da sciogliersi in bocca, ti spiace se ti link e lo condivido su fb? 🙂 Grazie!
ma mi fa troppo piacere!
e assolutamente si, vai di FB, il motivo per cui ho un blog è proprio condividere!!
Anzi lo fotografo e lo post sul blog poi ti dico quando ovviamente citando la fonte 🙂 Buon pomeriggio!
Ciao Barbara, questa l'ho provata in tante varianti ed è sempre venuta bene, hai proprio ragione… Il nome è azzaccatissimo! Come anche l'idea di non lasciare nessuno a bocca asciutta per la colazione 😀
ciao, il tuo blog lo condivido sempre con tutte le mie amiche, sei bravissima!!
una domanda (forse scema) "pari peso" a quanto corrisponde? O meglio, tu quanti grammi hai messo, più o meno? Grazie, a presto, simona
Ciao Simona! grazie mille!
lo spiegavo nell'intro, con "pari peso" intendo lo stesso peso delle uova.
in pratica devi pesare 3 uova e gli altri ingredienti dovranno avere lo stesso peso in grammi.
le uova che ho usato io pesavano 170 g, nel caso specifico, ma il peso delle uova non è mai lo stesso e questa torta si basa su una proporzione quattro-quarti ovvero ogni ingrediente deve avere lo stesso peso degli altri.. forse non sono stata troppo chiara, mi hai dato lo spunto per aggiungere una nota in ricetta.. grazie!
Arrivo tramite la Ely, torta (e foto) super invitanti! E tu super simpatica ^__^
Mi salvo la ricetta..
Bacio
paola
grazie Paola! ben arrivata 🙂
Il piano B, eccome se non lo conosco, si aggiunge sempre quando mi imbarco in folli imprese, anzi è la presa stessa di coscienza di quanto folle e autolesionista sia l'impresa, in questi casi mi chiedo sempre perché non far diventare il piano B un sicuro piano A?accidenti a noi e ai nostri esperimenti 🙂 Da queste parti il piano b ha la forma di una ciambella ma gli ingredienti sono gli stessi, buoni buoni!un bacio!
ma infatti cara Laura, e so di trovarti perfettamente d'accordo con me, rispolverare i vecchi classici è tanto consolatorio, no? allora una torta quattro quarti che uno non gli avrebbe dato una lira tanto è già stata vista e proposta.. invece poi, perché no? la semplicità è un lusso, e io lo dico fin dal primo giorno di questo blog!
Nella vita ci vuole sempre un piano B e questo mi sembra piano infallibile!
Per quanto sia da tantissimo tempo che faccio torte,credo di aver fatto una quattro quarti si e no 2 volte…e tu mi hai proprio ispirata 🙂
Un abbraccio
Non vedo l'ora di provarla! Poi un piano B in effetti fa sempre comodo.
Ottimo consiglio il tuo! Credo che anche io andrò di scorza di limone, l'adoro!
Grazie!
Carlotta
Buonissimo piano b, mi è capitato solo un inconveniente, mi si "ammoscia" al centro! 🙂 Ho provato con due stampi e succede ugualmente. Grazie delle tue ricette, sei molto brava.
si, succede spesso anche a me (se vedi nella prima foto si nota), contrariamente al plum cake classico che fa la gobbetta al centro, questo tende a fare una piccola spaccatura che rientra. Potresti provare a mettere un pochino più di farina, comunque è abbastanza tipico che formi una gobbetta al contrario..
grazie a te!
ciao Barbara,
adoro questa torta, ma anche a me si ammoscia! In realtà si gonfia benissimo durante la cottura, ma quando la foro con lo stecchino per controllare la cottura si sgonfia!
anna
ciao anna! come dicevo sopra ad antonella, succede molto spesso anche a me, è un dolce che ha una consistenza particolare e piuttosto ricca di burro e non fa la tipica gobbetta come i più tradizionali plum cake. se vedi nella mia foto la sezione della fetta è abbastanza quadrata (non come ad esempio questo cake che ho postato qualche giorno fa http://pane-burro.blogspot.com/2014/04/meyer-lemon-poppy-seed-cake.html che invece fa una bella gobbetta, ma l'impasto qui è molto più leggero e molto meno consistente rispetto alla quattro quarti)
Mannaggia sono dall'ipad del babbo e non posso salvare la ricetta, ma torno domani, perché devo assolutamente fare questo plum cake, io adoro i dolci così, non solo a colazione tanto che il tuo piano B per me può diventare senza problemi un piano A!