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Smoothie cachi & vaniglia

by barbara toselli
Smoothie cachi & vaniglia
Il frutto del cachi (o loto, o come lo volete chiamare) in genere divide: c’è chi lo ama e chi lo odia. Io faccio parte della prima categoria, ovviamente, altrimenti oggi qui c’era un’altra ricetta. Però mi piace il cachi “classico”, quello morbido, delicato, con la buccia sottile sottile, quello che inevitabilmente finisce che ti sporchi le mani quando lo mangi, anche se lo mangi con un cucchiaino, quello è capace di spatasciarsi ovunque. Non amo particolarmente l’altra varietà, quella soda che si potrebbe mangiare a morsi, quella del “cachi mela” (?) o “cachi vaniglia” che si trova spesso al mercato, in grosse ceste tutti accatastati l’uno sull’altro.. No, no.. a me piace il cachi delicato, morbido, che come lo guardi si ammacca, quello che ti sistemano a quattro a quattro nella confezioncina ben protetta che son più delicati delle uova. E mi piace tutto il rituale, tirarlo fuori dal frigorifero (perché a me il cachi mi piace che sia bello freddino, come quando lo si raccoglie dall’albero), tirare delicatamente il grosso il picciolo, sistemare il frutto su un piattino, tagliarlo a metà nel senso della lunghezza e scavarlo con un cucchiaino, che tanto il cachi deve necessariamente essere mangiato ben maturo quando è bello morbido, con la consistenza simile a una marmellata, un po’ vischioso.. Insomma, il cachi mi garba… parecchio! L’abbinamento con la vaniglia, però, visto che ne esiste addirittura una varietà, mi incuriosiva e così ho pensato bene di infilare tutto nel frullatore, aggiungere un’idea di latte giusto per rendere il tutto più setoso e via. Buonissimo. Oggi iniziamo così la settimana, con qualcosa di fresco e nutriente. Che a casa Pane&Burro ancora non siamo propriamente entrati nel mood natalizio…

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9 commenti

rossella Dicembre 9, 2013 - 9:13 am

Mi sa che io sono nella seconda categoria, ma solo perchè non ho ancora trovato il dosaggio che dico io negli impasti, di questo frutto super fotogenico e meraviglioso sugli alberi spogli e dal legno scuro…
Che poi, è una di quelle cose che odi e ti attirano al tempo stesso… Questo perché, la Vaniglia, si sa, è un po' complessa nelle manifestazioni d'affetto… :*
Buongiorno amica mia.

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barbara toselli Dicembre 9, 2013 - 10:17 am

ma io invece ero convinta che ti piacessero! dobbiamo approfondire al più presto l'argomento in un pranzetto dei nostri…!

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F.ederica Dicembre 9, 2013 - 9:38 am

Se le ricette non natalizie ti vengon tutte così sto apposto.. ne ho una marea da provare messe lì tra i preferiti del pc e chissà quando rientrerò in modalità "FÉ, MUOVITI CHE HAI UN SACCO DI RICETTE DA PROVARE". Amo alla follia il cachi da……. beh circa un mese.
Prima non avevo assolutissimamente il coraggio neanche di prenderlo in mano, vista la consistenza.
Adoro anche io quello morbido e che si spatascia ovunque, perché non c'è verbo migliore di quello che hai usato, è azzeccatissimo, eppure a Milano son riuscita a scovare un tipo in metro che ne ha mangiati 2 di fila senza fregarsene NIENTE, è stato elegantissimo giuro e non so come abbia fatto, soprattutto con la metro in movimento che lo faceva ballare da destra a sinistra!! ODIO però, quando becco quello morbido come dico io che dannazione, lascia quella patina fastidiosissima sulla lingua, sulle gengive e sul palato, non si riesce neanche a parlare quando accade. Secca tutto. Se non si prova non si riesce a capire la sensazione orrenda che sto descrivendo..
Ma comunque, dopo il tema che ho scritto per lasciarti il commento: GIURO CHE PROVERÓ IL TUO SMOOTHIE perché credo sia fantastico, ne sento già l'odore attraverso lo schermo del pc 😉
Un saluto ed un abbraccio caldo, visto il freddo (non fa mai male)
^_^

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barbara toselli Dicembre 9, 2013 - 10:15 am

cara Federica, conosco benissimo la sensazione fastidiosa di cui parli. e guarda un po', ho un termine azzeccatissimo anche per questo: ALLAPPA… 🙂
in genere dipende dal fatto che il frutto non è abbastanza maturo, oppure non ha maturato bene (ossia, non sulla pianta). oppure hai mangiato parte di quella polpina di colore chiaro che in genere viene via quando "stappi" il picciolo, ma qualche volta resta un po' attaccata e quella andrebbe tolta perché è molto fibrosa e fastidiosa al palato. una mia amica li mangia con la buccia anche quelli "spatasciosi", basta lavarla bene bene e non è fastidiosa più di tanto (credo che sia l'unica soluzione possibile per mangiarli in metro!), ma io non so rinunciare al rituale del cucchiaino.. grazie e a presto!

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granosalis.org Dicembre 9, 2013 - 12:18 pm

Mmmmm…io ho iniziato ad apprezzare il cachi proprio da quando ho iniziato ad apprezzare i frullati, quindi da poco. Bellissima immagine, mi ci tappezzerei la cucina con le tue foto!

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Anonimo Dicembre 9, 2013 - 12:57 pm

Ammè non mi ci piacciono moltevoli questi cachiss, che sanno di allappo e gnuccano, mapperò lo stesso ieri offatto una torta sedicente moderna fatta con mousse di cachi, mousse di pere e cioccolato bianco e noci. Molto giustevole buoneggiante sissì molto. Come? Ah la ricetta? Direttamente rinviovi dall'inventore, il signor Teo (il quale non mi paga la pubblicità): http://www.teonzo.com/2013/12/02/torta-kaki-pere-noci/

Facevala.

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Liz Dicembre 9, 2013 - 2:35 pm

I saw and photographed boxes and boxes of Cachi in Palermo's Ballaro' market in early November. I think they look so Xmassy, though like you, it's not easy to be in the mood for festivities yet a while. I bought some here in Malta last year, imported from Italy, meaning to do something with them but as I wasn't familiar with them, they got left as decor and rotted. I saw some again in the shops recently so will try your shake. I did see an Italian gelateria here with Cachi ice cream but even the lady gelataio herself said it was sweet! Not my thing. Thanks for the prompt on this unusual fruit! And no worries about hurrying Xmas!

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Gina Dicembre 9, 2013 - 9:32 pm

I LIKE 🙂
Ne ho fatto un semifreddo che a noi è piaciuto tantissimo (lo trovi anche sul mio blog se ti va ti curiosare…).

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The Daydreamer (Donatella) Dicembre 12, 2013 - 1:06 pm

Ma guarda, figurati che da noi i cachi crescevano…in giardino! Un gran bel ricordo per me. Non mi resta che percorrere i mercati parigini per scovarli 🙂

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