Home RICETTECARNE Menu d’Amour #2: ragoût d’agnello e gratin di patate. 2 ricette [anzi 3] al prezzo di una!

Menu d’Amour #2: ragoût d’agnello e gratin di patate. 2 ricette [anzi 3] al prezzo di una!

by barbara toselli
Menu d’Amour #2: ragoût d’agnello e gratin di patate. 2 ricette [anzi 3] al prezzo di una!

Eccoci qui, come promesso lunedì, alla seconda puntata del Menu d’Amour in collaborazione con Rossella di vaniglia, storie di cucina. Se volete sapere qualcosa di più su questa nostra avventura gastro-fotografica a 4 mani potete leggere il post di lunedì. E oggi sono qui con la mia personale interpretazione della seconda portata dell’ormai famoso Menu d’Amour di Aurélie: il ragoût d’ageau [senza melagrana] con gratin di patate.

duo gratin 2

La ricetta originale del libro prevede, tra gli ingredienti per il ragoût, anche la melanzana e, a fine cottura, l’aggiunta di chicchi di melagrana freschi. Ora, con tutta la fiducia nelle capacità culinarie dell’autore, dopo una rapida consultazione, sia io che Rossella siamo giunte alla conclusione che il connubio melanzana-melagrana proprio no, non ce la potevamo fare. Così, nella versione cucinata da noi per questa occasione, la melanzana non ce l’abbiamo proprio messa. Salvo poi non metterci nemmeno i chicchi di melagrana, visto che “cromaticamente” non ci sembrava legassero molto bene con il colore tendente all’arancio del ragoût.. [motivo per cui, nel mio caso, i chicchi di melagrana sono finiti nell’insalata di valeriana della volta scorsa]. Tutto sommato, una volta assaggiato il ragoût, direi che si, in fondo la melanzana ci poteva stare (anche se resto scettica sull’aggiunta della melagrana finale) perciò io vi riporto la ricetta fedelmente tratta dal libro, vedete voi cosa preferite fare. 

ragout ricetta

  Il gratin di patate è di una facilità veramente elementare e, forse proprio per questo, di una bontà celestiale! Lo abbiamo preparato insieme all’ultimo momento, temendo l’effetto rinsecchito se cotto il giorno prima, e davvero si prepara in un attimo e non vi dico che profumino che si è sprigionato in casa! Personalmente non ci vedrei per niente male anche l’aggiunta di un paio di cucchiaiate di formaggio grattugiato (magari un gruyère francese) all’appareil (ovvero, il mix di panna e uova), per un tocco ancora più goloso, ma è già buonissimo così nella sua semplicità. Il gratin lo potete preparare sia in un’unica pirofila (come nel caso di questo che ho usato io nelle foto, tagliato a spicchi) oppure in versione mono porzione da servire in una cocottina, come avete visto da Rossella nel suo post di lunedì. In entrambi i casi, 40 minuti di cottura indicati nella ricetta originale mi sono sembrati un filino eccessivi, almeno nel mio forno (che non è propriamente un fulmine di guerra) 30 minuti al massimo sono stati più che sufficienti, anche meno nella versione mono porzione. Vedete voi, appena vedete che si è formata una bella crosticina sui bordi e in superficie, il gratin è pronto.

ricetta gratin

  Ah già… dicevamo 3 ricette al prezzo di due! In effetti, la ricetta originale prevede che il gratin venga servito come accompagnamento al ragoût, ed è un bell’abbinamento anche se un po’ inusuale (per quanto il ragoût sia grossolano, somiglia comunque tanto a un ragoût di quello con cui noi ci si condisce la pasta) perciò, in barba alla classe dei cugini d’oltralpe, io sinceramente con quello che era avanzato ci ho condito un bel 3 etti di maccheroni, magari un cin cinìn meno chic ma vi garantisco che erano da leccarsi i baffi! La dose indicata è sufficiente per entrambe le preparazioni. 
Anche in questo caso, ricette assolutamente provate e approvate in entrambi i casi! A domani, con un’altra meravigliosa, quanto sorprendente, ricetta tratta dal menu! E qui, la colonna sonora (‘manco a dirlo) del post di oggi del mio ADORATO Georges Brassens!

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9 commenti

rossella Febbraio 13, 2013 - 8:46 am

Bonjour!!!!!!!!!
Ma che belle che belle che belle 'ste foto.
Io credo di essermi perdutamente innamorata del gratin, un po' stile "gabbianella&gatto"… Pensi sia possibile??? 😉

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Chiara Setti Febbraio 13, 2013 - 11:59 am

Come ho detto a Rossella….FANTASTICO questo ragout!!!!

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rossella Febbraio 13, 2013 - 1:13 pm

Collega! Serve consulenza TUA su questione insalata di valeriana oggi da me… per chi non ama follemente l'avocado, come sostituirlo???

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barbara toselli Febbraio 13, 2013 - 2:17 pm

io ci vedrei bene dei pezzettini di mela o di pera, certo non è la stessa cosa, ma nel complesso degli ingredienti ci starebbero bene e resterebbe comunque un piatto equilibrato. a quel punto, visto che tanto le noci macadamia sono praticamente introvabili, sostituirei pure quelle con i pinoli tostati, che un po' lo ricordano il gusto dell'avocado.
altrimenti secondo me l'insalata funziona anche senza avocado.
per i vegetariani invece sostituirei la pancetta con dei dadini di groviera (quello svizzero) oppure un meraviglioso formaggio chèvre leggermente scaldato in forno..
che dici?

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rossella Febbraio 13, 2013 - 2:54 pm

oddìo cosa mi hai fatto venire in mente… la fontinaaaaa! la fontina ci piacerebbe?
come frutto la pera. tutta la vita. però io la pera la adoro con le noci (e a quel punto scatta pera chevre e noci no?, con la vinaigrette al miele… ok, m'è partita la brocca! ehehheh, forse è non frequentarci proprio troppissimo io e te, ve'? ;))

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Ritroviamoci in Cucina Febbraio 13, 2013 - 3:55 pm

Io resto estasiata alla vista delle tue foto.
C'è un che di speciale, un'atmosfera rarefatta eppure concreta. So che sembra una follia di definizione, ma è ciò che provo guardando e voglio davvero farti i complimenti per quanto sei brava… ma proprio brava, brava sul serio.
Valentina

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barbara toselli Febbraio 13, 2013 - 4:12 pm

velentina, cara! io mi commuovo per l'emozione, eh!
invece non sembra affatto "folle" quello che dici, io penso che in questa serie fa molto gioco il fondo grigio che, come dicevo giorni fa da vaniglia, è un colore "rilassante" per la vista che aiuta a concentrarsi sul soggetto, quasi come se lo sfondo (pur essendo visibile) restasse in un neutro secondo piano e forse, come dici tu, questo rende maggiormente concreto quello che ci sta sopra.
il tutto basato su una mia personale teoria totalmente priva di fondamento scientifico 🙂
(o forse sto solo cercando un'altro motivo per giustificare la mia insana passione per questo colore!)
comunque ti ringrazio veramente, ma tanto sai!

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Zucchero e zenzero Febbraio 13, 2013 - 4:19 pm

Mi state viziando con il vostro Menu d'Amour! Approvo la vostra scelta di eliminare la melagrana, nemmeno io la vedo bene in quel ragout che- per inciso- sembra squisito! Così come il gratin di patate, ci vorrebbe proprio stasera con questo freddo! ^_^

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barbara toselli Febbraio 13, 2013 - 4:22 pm

infatti non sembrano squisiti: lo sono veramente!
e lo posso dire senza sembrare autoreferenziale perché tanto la ricetta non è mica la mia! io l'ho trovato superbo con la pasta, ci ho aggiunto giusto un micro pezzetto di burro (sono cresciuta in una famiglia "nordica" dove il pezzetto di burro non mancava mai!) e abbondante parmigiano grattugiato.
squisito!

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